lunedì 3 agosto 2009

Goletta Verde in Sardegna conferma il suo no al nucleare

- Durante la sua prima tappa del tour sardo, Goletta Verde ribadisce il suo "No" al nucleare, una scelta che Legambiente definisce "preistorica, insicura, inquinante, costosa, in declino e senza senso". Non solo ad oggi restano irrisolti i problemi di sicurezza e scorie legati alle centrali nucleari, ma - si legge in una nota - esistono alternative concrete, sicure, efficaci e a portata di mano per la produzione di energia pulita. Vincere la sfida tecnologica offerta dalle energie rinnovabili, per altro, permette di affrontare la crisi economica globale sfruttando la grande opportunita' occupazionale della green economy. Anche in Sardegna, come in ogni regione toccata finora dalla Goletta Verde, Legambiente promuove "Per il Clima, contro il nucleare", la campagna per un sistema energetico moderno, pulito e sicuro, sul quale hanno gia' scelto di investire diversi Paesi industrializzati. Per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni inquinanti del 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici), per ridurre le importazioni e la bolletta energetica italiana, la soluzione e' investire in fonti rinnovabili ed efficienza e non il nucleare, con cui torneremmo alla preistoria energetca.
"Il nucleare non e' la risposta ai mutamenti climatici e non rappresenta certo quell'energia pulita, sicura e moderna che il governo vuole far credere agli italiani", spiega Stefano Ciafani, responsabile scientifico Legambiente. "Anzi, l'atomo e' una fonte in declino a livello internazionale. Infatti secondo le stime dell'Aiea sul contributo dell'atomo alla produzione elettrica mondiale contenute nel rapporto Energy, elettricity, and nuclear power estimates for the period up to 2030 pubblicato nel 2007, nei prossimi decenni si passerebbe dal 15% del 2006 a circa il 13% del 2030. Se non bastasse questo a dimostrare il declino del nucleare ci sono anche le scelte energetiche di due leader mondiali del calibro di Barack Obama e Angela Merkel. Democratico l'uno, conservatrice l'altra, entrambi hanno abbandonato gli investimenti sul nucleare attuale e puntato in modo deciso sullo sviluppo delle rinnovabili. Il futuro energetico del mondo non e' il nucleare, ma e' rappresentato da rinnovabili, efficienza energetica e innovazione tecnologia. Chi oggi investe in tecnologie verdi, quindi, si ritrovera' presto ad essere leader mondiale del settore e a vendere tecnologie pulite a tutti i Paesi, industrializzati e non, rimasti indietro". ( fonte: Agi)

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