domenica 25 ottobre 2009

Gli ecomostri dell'ambientalista Soru. Il lato oscuro della legge salva coste


Sono giorni di polemiche per il piano casa di Cappellacci dipinto come un tentativo di cementificazione delle coste sarde che cancellerebbe quanto di buono fatto dalla legge salvacoste di Soru. Ma le cose stanno proprio così? In realtà il provvedimento assunto dalla giunta di centrosinistra accanto al divieto di inedificabilità fino ai 300 metri dalla costa prevedeva di poter stabilire delle intese con i Comuni in deroga a quella stessa regola. Ciò non solo rendeva sostanzialmente inefficaci le norme a tutela dell'ambiente ma introduceva un criterio di arbitrarietà che consentiva di fare eccezioni all'apparente rigida ambientalista per gli amici o i compagni di partito. Un esempio di cosa sia la legge salva costa ci viene dato da ciò che dovrebbe accadere a La Maddalena. Qui grazie a un intesa sottoscritta tra comune ( guarda caso in mano al centrosinistra) e la giunta Soru il 20 marzo 2008 sono stati approvati undici progetti edilizia che prevedono una serie di eco-mostruosità da lasciare interdenti. Basta citarne alcune: nell'isola di Caprera ( l'isola di Garibaldi dove dovrebbe esserci un divieto assoluto di inedificabilità è stato autorizzato un villaggio vacanze a sostituire dei bungalow in legno con strutture permanenti in muratura; nell'isola di Santo Stefano dove non 'era un metro di cubatura è stata prevista la costruzione di un albergo con centinaia di stanze a 200 metri dal mere; nell'isola principale dell'arcipelago maddalenino è stata data un altra autorizzazione a un centro vacanze a sostituire capanne di legno con strutture in cemento e l'ampliamento di due alberghi che si trovano a 50 e a 150 metri dal mare. E si potrebbe proseguire oltre.
Dove ci sono interessi privati da tutelare ecco che la tutela dell'interesse pubblico e il rigore ambientalista di Soru hanno ceduto il passo.

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