martedì 16 agosto 2011

C'è un giudice a Cagliari: Valery Melis è morto per l'uranio impoverito del Kosovo


Valery Melis era un caporalmaggiore, volontario dell'esercito. Nel 2000 aveva 23 anni quando di ritorno da una missione dal Kosovo si ammalò di linfoma. Il 4 febbraio 2004 Valery soccombeva dopo aver strenuamente lottato contro il male. Si suppone che come lui altri 200 militari siano morti per gli effetti delle radiazioni da uranio impoverito, contenuto nei proiettili che la Nato aveva sganciato nei Balcani. Eppure nonostante tra i militari che partecipavano a quelle missioni ci sia stata un'incidenza di linfomi di Hodgkin e altre forme di cancro nettamente superiori alla media, le autorità italiane hanno sempre negato qualsiasi nesso causale tra malattie e uranio impoverito
Finalmente dopo anni di censure e reticenze una storica sentenza del Tribunale civile di Cagliari riconosce che la morte di Valery Melis è stata causata proprio dall'esposizione all'inquinamento radioattivo durante il soggiorno in Kosovo. I giudici inoltre hanno stabilito che l'esercito pur conoscendo la natura dei pericoli, li ha nascosti ai suoi soldati e non ha approntato le contromisure per prevenire il rischio di contaminazione. Per queste colpe il ministero della Difesa dovrà risarcire con 584 mila euro i familiari di Valery Melis, 233.776 euro a ciascuno dei genitori e 55.444 ad ognuno dei due fratelli, più 23000 euro di spese processuali.
C'è un giudice a Cagliari. C'è stata una giustizia per Valery. Nessuna sentenza lo riporterà in vita ma illudiamoci che dopo questo precedente, lo Stato non rinneghi più i suoi servitori.

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