sabato 28 giugno 2008

Si farà il vertice del G8 a la Madddalena

Non ci sono problemi finanziari e dunque il vertice del g) si terrà regolarmente nel 2009 a la maddalena. Lo ha assicurato il premier Berlusconi dopo aver fatto assieme al presidente della Regione Soru un sopraluogo sui luoghi che dovranno ospitare gli incontri.


Tutti entusiasti e ottimisti, al termine di una visita blindata, come era stato annunciato, animata dall'arrivo in elicottero del premier, direttamente dalla sua residenza estiva di Porto Rotondo, mentre Bertolaso era giunto nell'isola di buon mattino e Soru alle 13.30. Berlusconi, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, ma è trapelato il pieno consenso ai progetti illustrati da Bertolaso. In sostanza, Berlusconi sarebbe in piena sintonia con Soru nel scommettere sulla piena riuscita dell'evento. "E' un posto molto bello, meraviglioso". Questo il commento - come ha riferito Soru - del premier, che la Sardegna la conosce molto bene e ha non solo fugato qualsiasi residuo dubbio sulla sede scelta, ma anche sulla data, su cui, per la verità, erano stati in tanti, in modo bipartisan, a livello nazionale e regionale, a sollevare qualche riserva per la coincidenza con la stagione turistica.
Berlusconi ha spiegato che la data degli incontri é fissata da tempo nell'agenda internazionale dei Paesi che partecipano al vertice. Per quanto riguarda i lavori, Bertolaso ha spiegato che di norma per quelli previsti alla Maddalena sarebbero necessari tre anni, ma ha assicurato che con le procedure abbreviate e le turnazioni straordinarie programmate si riuscirà a concludere tutto entro il maggio del prossimo anno. Alla fine Soru, l'unico a soffermarsi brevemente coi giornalisti, ha rimarcato la sintonia riscontrata. "Sono molto soddisfatto e anche il presidente del Consiglio si è dimostrato entusiasta del luogo e dei progetti, impegnandosi a sostenere l'evento in tutte le forme necessarie".

Fonte: Ansa

sabato 21 giugno 2008

La salva pemier in Sardegna salva Antonangelo Liori

Lpex direttore dell'Unione sarda Antonangelo Liori ( radiato dall'albo dei giornalisti della Sardegna) potrebbe essere l'imputato sardo più eccellente ad avvalersi della legge salva premier. Infatti il fatto per cui deve rispondere è una bancarotta di un milione di euro ed è avvenuto prima della data del 30 giugno 2002; inoltre il reato di bancarotta prevede un massimo di pena inferiore ai 10 anni. Ci sono tutte le condizioni perchè Liori si avvalga dell'apposito decreto blocca processi

mercoledì 18 giugno 2008

Consulta: incostituzionali le anticpazioni dei crediti nella Finanziaria 2006

(ANSA) La Corte Costituzionale ha depositato la sentenza con la quale dichiara illegittime le anticipazioni dei crediti garantiti dallo Stato a partire dal 2013, che furono inserite nel bilancio 2006 della Regione Sardegna. La Consulta ha precisato che tali anticipazioni violano l'articolo 81 della Costituzione sull'accertabilità delle entrate. Sono stati così accolti alcuni rilievi sollevati dalla Corte dei Conti della Sardegna che, nel 2007, aveva sospeso il giudizio di parificazione del bilancio 2006, inviando gli atti alla Corte Costituzionale in seguito alle anticipazioni delle entrate, ritenute non corrette secondo i principi dell'annualità del bilancio fissati dalla Costituzione.

La tesi era stata contestata dai legali della Regione, i quali avevano sottolineato il carattere eccezionale delle anticipazioni, utilizzate non per coprire la spesa bensì per tagliare l'enorme passivo (oltre tre miliardi di euro), tale da configurare - se non il rischio di una bancarotta - il consolidarsi di una spirale negativa che avrebbe finito col protrarre all'infinito l'indebitamento della Regione.

sabato 14 giugno 2008

A Cagliari inflazione alle stelle

L'inflazione In Italia ha raggiunto a maggio un aumento del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Si tratta della maggiore impennata dei prezzi dal 1996. E Cagliari risulta la città più cara: qui l'inflazione è aumentata del 4,4%. Generi alimentari ed energia le principali responsabili dell'incremento. Da rilevare anche l'impennata del prezzo del mais, principale fonte dell'alimentazione degli animali negli allevamenti.

domenica 8 giugno 2008

Maria Ausilia Piroddi al centro del primo sistema mafioso in Sardegna

Per la prima volta in Sardegna avvien una condanna per mafia. Maria Ausilia Piroddi, l’ex segretaria della Cgil Ogliastra condannata all’ergastolo perché ritenuta mandante di due omicidi è sta condannata a 17 anni e tre mesi per associazione di stampo mafioso assieme al suo amante Adriano Pischedda
Altri sette imputati - Sebastiano Puggioni, Mario Cabras, Giuseppe Carta, Sandro Demurtas, Enrico Deiola, Giampaolo Locci e Vittorio Salis - sono colpevoli di aver partecipato all'associazione criminale, una responsabilità non di vertice, comunque forte, che si tramuta però in pene complessivamente più lievi rispetto alle richieste della Procura generale ma molto più elevate in confronto al giudizio di primo grado.
Così è stata ricostruita la storia di bombe che ha colpito Barisardo dal 1996 al 1998: per l'accusa l'ex segretaria della Cgil voleva-doveva diventare sindaco, provare a fermarla equivaleva a rischiare la pelle.
La Piroddi era la mente di un un manipolo di delinquenti, pronti a tutto pur di prendersi il governo e gestire gli appalti pubblici di una prossima edificazione turistica. Per l'accusa ci sono le armi «che riconducono tutte allo stesso gruppo criminale e legano gli attentati all'omicidio del sindacalista Franco Pintus» per il quale la Piroddi ha preso l'ergastolo come mandante. Ci sono i racconti dettagliati della collaboratrice di giustizia Donatella Concas «giudicata credibile in altri due processi, fino alla Cassazione» che regge «all'interrogatorio di due pubblici ministeri e a quattro udienze di controesame da parte di uno stuolo di avvocati qualificati e agguerriti». La Concas che registra nella mente le confidenze degli amici Pischedda, Mario Cabras e Giampaolo Locci e le riferisce («fedelmente») ai magistrati.

C'è il movente: l'ambizione sfrenata, l'ansia della Piroddi «determinata a riprendersi un ruolo di potere dopo che la Cgil l'aveva emarginata». Dunque non più solo una somma di attentati, separati uno dall'altro e riconducibili a responsabilità individuali come aveva in sostanza concluso il tribunale di Lanusei. Ma «un'organizzazione dotata di un arsenale, quello che verrà scoperto al campeggio 'Ultima spiaggia', un'organizzazione ispirata da un movente comune». Un partito trasversale, con la Piroddi che un tempo mostrava il pugno per salutare i compagni del Pci e poi lo usa per colpire chiunque ostacoli il suo cammino. Il capo era lei. Gli altri, con compiti e poteri diversi, affiancavano ubbidienti la sua ascesa esplosiva.
i due ergastoli definitivi inflitti alla Piroddi e al suo clan per gli omicidi del sindacalista Franco Pintus e del forestale Pierpaolo Demurtas, sono «estremamente importanti» per consolidare l'impianto accusatorio del processo Tuono. Il quadro le è lo stesso, i fatti sono strettamente collegati e dimostrano - per l'accusa - un disegno preciso e condiviso dagli imputati: influire sul voto delle elezioni comunali, tagliare fuori gli avversari del centrosinistra per aprire la strada a una lista civica dove la presenza di un'ex comunista militante come la Piroddi deve conciliarsi con quella di esponenti di Alleanza Nazionale e di Forza Italia: «Esserci riusciti - ha sostenuto il pg Pelagatti - significa aver condotto un lungo lavoro di preparazione, un lavoro destinato a guadagnarsi la credibilità all'interno di un centrodestra ignaro della caratura criminale della candidata a sindaco...».

L'attentato a Giuseppe Fanni, esponente di punta dell'allora Ppi, segna per l'accusa «l'avvio della campagna di intimidazioni». Ed è proprio Fanni «a riconoscere subito la matrice politica di quelle dodici fucilate sparate ad altezza d'uomo contro la finestra della sua cucina». Fanni abbandonerà la politica per dedicarsi solo al sindacato e per il pg il 'partito' della Piroddi andrà avanti con la strategia della violenza: «Non solo attentati, ma precisi atti politici che trovano ampia e puntualissima eco sulla stampa». Compresi quelli, realizzati a tavolino, contro la stessa Piroddi che cerca di assumere artificialmente un ruolo antagonista rispetto a chi si affida alla politica delle bombe.

Fonte: la Nuova Sardegna (7 giugno 2008)