sabato 28 febbraio 2009

Il nuovo PSI chiede un posto nella Giunta Cappellacci

Il nuovo PSI nelle elezioni regionali sarde ha corso cojn l'UDS di mario Floris. Questo ha privato i suoi esponenti di un seggio in consiglio che avrebbero potuto ottnere correndo da soli. per questo andrebbero ricompensati con un posto in Giunta fanno capire senza però dirlo esplicitamente il segretario Gianfranco Lecca e il presidente Raffaele Farigu che hanno corordinato ad Oristano i lavori del del direttivo regionale "Ci appelliamo al presidente Cappellacci, perché riconosca le specificità del nostro ruolo di socialisti riformisti, anche se le urne non ci hanno premiato direttamente."

venerdì 27 febbraio 2009

Corte dei Conti: in Sardegna si spreca troppo denaro pubblico

In Sardegna si spreca ancora troppo denaro pubblico. E' questa l'amara considerazione fatta a Cagliari in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario dal presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, Antonio Vetro. Alcune leggi come la 488 hanno permesso a troppi pesudo-imprenditori di prender i soldi dei finanziamenti e scappare letteralmente con il maltolto sena aver messo in piedi alcuna reale attività . L'ammontare accertato di questo tipi di sovvenzioni che si traducono in sprechi si aggira sui 23 milioni di euro. Tra gli sprechi un capitolo a parte meritano i c.d enti inutili: caso emblematico quello del Cisi (Centro internazionale di studi imprenditoriali), ente regionale fondato nel 2000, soppresso nel 2002 «senza che avesse iniziato l'attività istituzionale prevista». Ma spendendo somme ingenti. Per questo la Corte ha condannato il presidente della Regione (dell'epoca) Italo Masala a restituire all'erario 470 mila euro, il presidente del Cisi Andrea Sechi (60 mila) e il segretario generale Giuliano Gabriele Guida (66 mila).
Il presidente nella sua relazione ha denunciato come nonostante sprechi e malversazioni siano in aumentano, i controlli esterni si facciano sempre più rari

Cappellacci proclamato ufficialmente nuovo presidente della Regione Sardegna

Dopo che si sono concluse con estenuante lentezza le operazioni di spoglio delle sezioni regionali l'assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni, in qualità di Vicepresidente delle Giunta uscente, ha potuto inviare a Ugo Cappellacci il verbale con cui viene proclamato ufficialmente nuovo Presidente della Regione Sardegna, redatto nella tarda mattinata di ieri dall’Ufficio Centrale Regionale presso la Corte d’Appello di Cagliari.

Questo il riassunto dei dati definitivi:

Sezioni regionali scrutinate 1812 su 1812

CAPPELLACCI UGO - Coalizione: Il Popolo della Liberta'.........
51,88% (502.084 voti)
SORU RENATO - Coalizione: Soru Presidente.............................42,94% (415.600 voti)
SALE GAVINO - Coalizione: IRS Indipendentzia...........................3,06% (29.640 voti)
BALIA PEPPINO - Coalizione: Partito Socialista..........................1,55% (15.037 voti)
SOLLAI GIANFRANCO - Coalizione: Unidade Indipendentista..0,55% (5316 voti)

non essendosi ancora concluso lo spoglio per le sezioni circoscrizionali non è ancora possibile conoscere invece la composizione del Consiglio Regionale.

mercoledì 25 febbraio 2009

Cappellacci si smarca da Berlusconi: "nessuna centrale nucleare in Sardegna"

Il neo presidentre della regione Sardegna ha preso nettamente eposizione in merito all'accordo tra Berlusconi e Sarkozy riguardo la costruzione di quattro centrali nucleari in Italia. In sardegna non ci sarà alcuna centrale nucleare: "State certi che dovrebbero passare sul mio corpo prima di fare una cosa simile! E comunque nessuna centrale in Sardegna: il Presidente Berlusconi manterra' la promessa fatta. Ricordo anche che l'accordo programmatico da me firmato con il Partito Sardo d'Azione recita: 'riconoscimento della esigenza che tutto il territorio della Sardegna sia denuclearizzato'"

Il Partito democratico dimezza la sua presenza in Consiglio Regionale

L'insuccesso di Renato Soru si rifletterà inevitabilmente sulkla presenza del PD in consiglio regionale. Pur in assenza di dati certi lde indicazioni delle urne vedono un dimezzamento del numero dei consiglieri: trentaquattro gli onorevoli uscenti che si vedranno ridotti a unnumero massimo di diciotto. Tra i sopravvissuti Francesca Barracciu, Marco Espa, Marco Meloni, Chicco Porcu, Franco Sabatini, Mario Bruno, Giuseppe Cuccu, Gavino Manca, Giuseppe Cucca. Gli esclusi eccellenti sono Gianluigi Gessa e Silvio Cherchi. In partenza invece errano stati impossibilitati a presentarsi a causa del limite delle due legislature imposto nel partito personaggi come lpex presidente del Consiglio Giacomo Spissu e il capogruppo Antonio Biancu

martedì 24 febbraio 2009

In Sardegna l'amministrazione dei comuni è troppo onerosa

La burocrazia costa troppo ai sardi. Stando ai dati di un'indagine pubblicata dal "Sole-24 ore", le spese affrontate dai contribuenti dell'isola per far funzionare l'amministrazione dei Comuni sardi è superiore alla media nazionale. I comuni sopra i 30 mila abitanti in Italia impongono un costo medio di 260 euro, in Sardegna la spesa raggiunge i 275 euro. Sassari è la città più onerosa. Gli uffici del Comune, costano a ciascun contribuente 301,7 euro (ventitreesimo posto in Italia): in totale si parla di 38,8 milioni di euro all'anno. Segue Oristano (trentottesimo posto), con 278,1 euro pro capite (9,2 milioni in totale). Al terzo posto si piazza Cagliari (trentaquattresima), con 270,2 euro pro-capite e 43,1 milioni complessivi. La più virtuosa è Olbia (al quarantaseiesimo posto in Italia) con 249,4 euro a persona e 12,5 milioni di euro totali. mentre per Nuoro non vi sono dati disponibili.

lunedì 23 febbraio 2009

Cappellacci: per la Sardegna venti milioni di turisti all'anno

Durante la sua visita allo stand della Sardegna nella Borsa internazionale del turismo in svolgimento a Milano il neo presidente della regione sarda Cappellacci ha affermato che l'obiettivo della Giunta sarà quello di realizzare politiche a favore del turismo o che consentano di portare venti milioni di visitatori l'anno nell'Isola. cappellacci ha confermato l'intenzione di di riveder la legge salva coste e mentre sull'imposizione fiscale sul turismo sottolinea che si muoverà nella stessa direzione delineata dalla magistratura che aveva cassato la c.d tassa sul lusso.

domenica 22 febbraio 2009

CNEL - Caritas: La Sardegna regione più accogliente per gli immigrati

Stando a un rapporto stilato dal CNEL in collaborazione con la Caritas la Sardegna è la Regione con la massima potenzialità nell'integrazione, ovverosia la regione che stando alle potenzialità della popolazione più si adopera per favorire l'inserimento sociale degli immigrati. Cagliari risulta la provincia in assoluto più accogliente d'Italia. Secondo il rapporto invece è proprio nel Nord dove vi sarebbero le maggiori opportunità di benessere che gli immigrati vivo no le condizioni di maggior gap nella qualità di vita rispetto agli standard medi dei residenti.

LEGGI IL RAPPORTO COMPLETO

Soru aveva cancellato anche l'Istituto con l'archivio completo di Lussu

Soru aveva smesso di sostenere considerandolo un ente inutile anche l'Issra, l'istituto sardo per la storia delle resistenza e dell'autonomia, che conteneva il prezioso archivio di Emilio Lussu. L'ultima iniziativa dell'Issra prima della sua scomparsa era stato proprio quella di curare l'opera completa del fondatore del Partito sardo d'azione. Poichè quest'istituto non è più finanziato dalla Regione quell'importante opera culturale assieme ad altri che seguiranno è stata pubblicata grazie al sostegno del Banco di Sardegna. Il presidente dell'Issra è il professor Gian Giacomo Ortu, docente di storia contemporanea nella facoltà di Scienze Politiche che auspica «Contiamo in una modifica della legge perché non è in gioco la sorte di un'associazione, ma lo studio della nostra storia»

Marco Carta è il primo sardo a vincere Sanremo


Marco Carta ha vinto la 59° edizione del festival della canzone di Sanremo. Ilragazzo di Pirri ha trionfato con il brano "La forza mia", scritto da un altro sardo Paolo carta, compagno di Laura Pausini. E' la prima volta che un cantante sardo si impone nella più importante manifestazione canora italiana. Prima di lui ci erano arrivati vicini i Tazenda nel 1991 con la canzone Disamparados (Spunta la luna dal monte), poi vincitrice della Targa Tenco, cantata in coppia con Pierangelo Bertoli. Che si piazzò immediatamente dietro il vincitore di allora Riccardo Cocciante. Marco carta ha fatto un inedito duetto in sardo logudorese proprio con i Tazenda nella giornata di venerdì.

sabato 21 febbraio 2009

Saatchi: un altro pattegiamento per l'asta truccata sulla pubblicità della regione Sardegna

Il quadro del caso Saatchi & Saatchi si va sempre più chiarendo: un membro della commissione giudicatrice dell'appalto da 56 milioni di euro per la pubblicità istituzionale della Regione Sardegna riconosce le sue colpe. Si tratta dell'ingegnere messinese Letterio Bernava ha patteggiato una pena per falso e ha ammesso le sue responsabilità confessando che la graduatoria venne modificata manipolandola per favorire la Saatchi. Si tratta del secondo patteggiamento dopo quello del segretario della commissione Carlo Sanna che ha patteggiato una pena pecuniaria per falso.

venerdì 20 febbraio 2009

Il governo trasferisce In Sardegna parte dei clandestini di Lampedusa

A lampedusa ci sono troppi clandestini? Li si porti in Sardegna. Un decreto del ministro dell'interno Maroni ordina il trasferimento di 98 tunisini destinati all'espulsione ad Elmas dopo che l'incendio scoppiato per la rivolta dei migranti a Lampedusa ha reso inagibile una parte della struttura siciliana. Resta da capire se si tratta di un provvedimento dettato dall'emergenza o di un qualcosa destinato ad assumere i caratteri delle regolarità

Berlusconi promette due seggi a Strasburgo per la Sardegna

Il presidente Berlusconi incontrando ieri il neo governatore Cappellacci ha promesso che si cercherà di far approvare in tempi brevissimi un disegno di legge per dare alla Sardegna due seggi per il Parlamento europeo in vista delle prossime elezioni per il rinnovo dell'assemblea di Strasburgo previste per giugno. Nelle precedenti due legislature la Sardegna era stata inserita nello stesso collegio della Sicilia ( che ha tre volte più abitanti) e per questo non aveva potuto eleggere alcun rappresentante.

Finita l'era Soru i dipendenti regionali svelano il mobbing della Giunta uscente

( da L'unione sarda) Mentre ancora si contano gli ultimi voti, nei palazzi del potere si respira una nuova aria. Un'aria di sollievo. Di serenità. «Finalmente di normalità», dice subito il dirigente Marco Pinna, negli uffici dell'assessorato agli Enti Locali, in viale Trieste. La sconfitta di Renato Soru ha fatto saltare il coperchio che da quattro anni pesava sull'amministrazione regionale. Un autentico botto di liberazione. «Il clima di terrore è finito. Ora possiamo parlare apertamente, senza timori di ritorsioni o provvedimenti disciplinari. Speriamo di lavorare tutti, senza più discriminazioni e paure», dice senza enfasi Pinna: «Ci eravamo dimenticati della normalità, dell'educazione e della correttezza. Per quattro anni abbiamo vissuto una situazione esasperante con la Regione divisa in due. Da una parte i dipendenti, considerati in massa fannulloni e incompetenti, e dall'altra i convenzionati assunti dall'arrivo di Soru e piazzati in ogni posto che conta». Sino alla settimana scorsa gli uffici regionali erano off limit per i cronisti senza scorta ufficiale e veline degli addetti stampa. Oggi nessuno si spaventa più quando il giornalista tira fuori penna e taccuino. Spiega Marco Pinna: «Si sono create due strutture parallele, con i nuovi assunti a fare il lavoro dei normali dipendenti e i dipendenti a guardare o a pagare gli emolumenti per i convenzionati: Non c'è stata un'auspicabile integrazione, magari un rafforzamento di certi uffici, ma al contrario l'esautoramento totale dei dipendenti, dall'impiegato sino in alto. Tutti a eseguire in fretta e furia gli ordini che arrivavano ogni giorno dalla Giunta. Noi regionali uscivamo dall'ufficio con l'angoscia, il lavoro ci coinvolgeva nella vita privata».
SORRISI L'atmosfera di terrore denunciata dai sindacati e dietro le quinte a bassa voce da qualche coraggioso impiegato si è dissolta come d'incanto già martedì mattina quando la vittoria del centrodestra era ormai un dato di fatto. Ieri mattina negli anditi e negli uffici degli assessorati di viale Trieste e nel Palazzo di viale Trento (il regno di Soru) si vedeva la gente sorridere. Sembrava uno spot di Gavino Sanna per il neo presidente Ugo Cappellacci: «La Regione è tornata a sorridere». Il sorriso si vede sin dall'ingresso di vetro del palazzo che ospita Enti Locali, Urbanistica e Pubblica istruzione. Due impiegate fumano una sigaretta, cappotto sulle spalle. «Contente? Speriamo solo di riprendere a lavorare bene, secondo le nostre competenze. Noi siamo qui per concorso da otto anni, ma ci siamo ritrovate quasi disoccupate con l'arrivo dei convezionati».
CONVENZIONATI Ovvero - fuori dal burocratese - ingegneri, informatici, tecnici, chiamati a lavorare alla Regione come dipendenti di Sardegna.it, una società "in house". Sono 200, forse 250 distribuiti nei vari uffici e soprattutto al Ced, il centro elaborazione dati praticamente stravolto dal 2004. Un'interpellanza, datata 2 dicembre e firmata da undici consiglieri dell'opposizione, chiede al presidente Soru di fare chiarezza sulla società di servizi. Quindici punti per conoscere «per quali motivazioni l'amministrazione regionale, anzichè servirsi come sempre dei propri dipendenti, e in particolare di funzionari in possesso di specifiche professionalità, ha affidato alla società Sardegna.it la gestione di procedimenti amministrativi quali quelli relativi ad alcune gare di appalto e alcuni importanti servizi informatici».
MOBBING Riccardo Laconi, biologo, esperto di piante officinali, dall'Ersat è finito all'agenzia Laore che raccoglie gli enti cancellati. «Da quattro anni sono praticamente disoccupato», dice. Anche lui è tra i "mobizzati": «Avevo fatto la campagna elettore per Mauro Pili e quando sono tornato in ufficio non avevo più niente di cui occuparmi, circondato da consulenti esterni e senza più pratiche assegnate».
Trent'anni in Regione anche Gualtiero Teis, analista programmatore. Quando è andato in tilt il server di dominio della rete telematica dell'intero palazzo hanno chiamato lui per ripristinare il collegamento, mentre i supertecnici di Sardegna.it brancolavano nel buio. «Quando sono arrivati ci hanno emarginato al ruolo di osservatori, praticamente senza più lavoro. Così abbiamo trascorso quattro anni».

mercoledì 18 febbraio 2009

Elezioni in Sardegna: svarioni nel conteggio delle schede, saranno i tribunali a completare lo scrutinio

Dopo due giorni dalla chiusura dei seggi ancora non si conoscono i dati definitivi delle elezioni sarde. Ufficialmente mancano ancora un centinaio di sezioni al totale. Ritardi dovuti all'errata compilazione dei verbali da parte dei presidenti di seggio, con errori di calcolo per cui in non molti casi si sono rimandati indietro i verbali alle sezioni per rifare i calcoli. la legge elettorale sarda stabilisce che il conteggio deve terminare entro 12 ore dalla chiusura delle urne. Quindi i presidenti di seggio che alle tre di notte di martedì non avevano ancora completato lo spoglio (è successo in 58 comuni sui 377 dell’isola) dovevano sigillare le urne, impacchettare schede e verbali e depositare tutto alla cancelleria del tribunale competente per territorio che ora dovrà verificare l’assegnazione dei voti residui. E saranno i vari palazzi di giustizia a decretare vincitori e vinti.
Ad ogni modo la vittoria di Cappellacci non è in discussione vista la differenza di scarto con il principale contendente Reanto Soru

martedì 17 febbraio 2009

Elezioni in Sardegna: la vittoria di Cappellacci e le ragioni della sconfitta di Soru


L'analisi della vittoria di Cappellacci nasce prima di tutto dalle ragioni che hanno causato il tonfo di Soru. Mister Tiscali si è caratterizzato per una politica centralistica : le linee direttive della sua politica sono state portate avanti ignorando le istanze provenienti dal basso. Senza questo necessario coinvolgimento delle realtà locali anche provvedimenti dagli intendimenti meritori come la legge salva costa sono stati avvertiti come un imposizione burocratica slegata dai bisogni sentiti come reali dalle popolazioni. La politica di Soru è stata spesso anche pasticciata e poco trasparente: la vicenda Saatchi & Saatchi e la tassa sul lusso bocciata dalla Corte Costituzionale ne sono degli esempi illuminanti. Di fronte a questo modo discutibile di governare emergevano i primi dissensi: sarebbe stato logico consentire a essi di esprimersi liberamente in modo di verificare l'effettivo consenso del governatore da parte della base e prendere in considerazione la possibilità di trovare delle alternative a in vista delle elezioni. Invece, complice l'acquisto dell'Unità da parte di Soru, questo dibattito interno è stato soppresso sul nascere con l'emarginazione dei dissidenti. In questo modo non solo si è impedita la necessaria verifica preventiva dell'operato di Soru, ma la sua stessa figura veniva proiettata con la luce opaca tipica del centralismo democratico di marca autoritaria e le stesse voci dissonanti non potendo esprimersi apertamente remavano contro la candidatura Soru in maniera sotterranea.
Questi elementi sono sufficienti a comprendere come la vittoria di Cappellacci sia stata sopratutto un no alla politica di Soru. Capellacci dovrà dimostrare dunque di avere una sua identità, un suo spessore politico che lo possa identificare come un vero difensore degli interessi della Sardegna. E per questo dovrà necessariamente smarcarsi in parte dal principale artefice del suo successo: Silvio Berlusconi. Ma il Cavaliere consentirà al suo delfino di camminare da solo? Di sicuro i sardi non amano le persone eterodirette e se Cappellacci rimarrà nient'altro che un mero esecutore di volontà proveniente da Oltre Tirreno, è chiaro che il suo periodo di gloria terminerà in breve tempo e a lui sarà riservato lo stesso destino di Mauro Pili: l'oblio.

Soru riconosce la sconfitta

In una conferenza stampa Renato Soru ha ammesso la sconfitta e ha fatto gli auguri di buon lavoro al futuro presidente della giunta della Sardegna Cappellacci

Elezioni regionali Sardegna. metà delle sezioni scrutinate. Cappellacci in buon vantaggio

Sezioni scrutinate 950 su 1812
CAPPELLACCI UGO - Coalizione: Il Popolo della Liberta'.........
50,46%
SORU RENATO - Coalizione: Soru Presidente.............................44,29%
SALE GAVINO - Coalizione: IRS Indipendentzia...........................3,01%
BALIA PEPPINO - Coalizione: Partito Socialista..........................1,67%
SOLLAI GIANFRANCO - Coalizione: Unidade Indipendentista..0,55%

Cappellacci domina in provincia di Cagliari dove Soru non raccoglie nemmeno il 30% delle preferenze, Il candidato del centrosinistra prevale a Sassari, a Nuoro e nel Medio Campidano. Le altre zone della Sardegna invece registrano un cospicuo vantaggio dellla destra grazie anche alla presenza dell'UDC, dei sardisti e della lista Sardegna Unita-UDS

lunedì 16 febbraio 2009

Elezioni in Sardegna: dato definitivo affluenza urne. Leggero aumento dell'astensionismo

la Percentuale definitiva relativa all'affluenza alle urne per le elezioni regionali è del 67, 58 % dei votanti contro il 71,2% della precedente tornata elettorale. (fonte: servizio elettorale della regione Sardegna).

LEGGERE IL DETTAGLIO DEI DATI SULL'AFFLUENZA COMUNE PER COMUNE DAL SITO DELLA REGIONE

Dunque pur registrandosi un lieve calo nell'affluenza dell'urne non si è registrato il temuto incremento del c.d partito delle astensioni. Considerando anche che le regionali del 2004 erano avvenute in giugno in una situazione climatica più favorevole , si tennero il sabato e la domenica e si svolgevano contestualmente alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo a mio parere si può parlare di un contenuto disinnamoramento degli elettori sardi per la politica.

sabato 14 febbraio 2009

Tra Cappellacci e Soru non resta che scegliere il meno peggio

La campagna elettorale che si è conclusa ieri è stata molto deludente. Cappellacci è apparso un candidato troppo dipendente da un Berlusconi onnipresente ai suoi comizi e qualora venga eletto c'è da chiedersi di quale grado di autonomia possa godere nell'esercitare il proprio ruolo. L'incognita sulla sua statura politica che aleggiava al momento della sua designazione si è a oggi persino accresciuta e con essa le perplessità di tenere ben salde le redini di una coalizione i cui luogotenenti scalpitano, finora tenuti a freno dalla leadership del cavaliere non certo dal carisma dell'aspirante governatore. Ciò nonostante alla fine Cappellacci potrebbe farcela grazie ai demeriti del presidente della Giunta uscente. Renato Soru nei cinque anni di mandato ha lasciato perplessi molti esponenti del suo stesso schieramento e si è guadagnato la ricandidatura in virtù più del credito di cui gode presso l'intellighenzia di sinistra a livello nazionale ( anche grazie all'acquisto dell'Unità), che per gli effettivi risultati raggiunti nella sua esperienza di governo. Soru ha impostato la sua campagna snobbando il suo avversario ed enfatizzando la sua presunta diversità da Berlusconi. In realtà però viste lo stato di difficoltà in cui versano le sue aziende non è improprio il sospetto che anche lui stia usando la politica come strumento per curare i propri interessi personali. Soru è però forte proprio nell'elemento in cui Cappellacci risulta più fragile: l'indipendenza dalle logiche di partito. Mentre la presenza di berlusconi per Cappellacci era indispensabile, per Soru Veltroni è stata nulla di più che un elemento di supporto che non ha certo messo in discussione l'autonomia del candidato del centro sinistra
Da figure così sbiadite non era certo lecito attendersi fuochi d'artificio per ciò che concerne i programmi. Tanto pompose nelle affermazioni di principio quanto fumose riguardo i sistemi concreti con cui realizzarle, le proposte dei contendenti non saranno certamente l'elemento che determinerà l'esito delle elezioni. A parte il solito zoccolo duro che darà il suo voto più per ragioni di fede ad essere decisiva sarà la scelta di coloro che esprimeranno razionalmente la preferenza a favore del meno peggio. O forse la bilancia penderà dalla parre di quello schieramento che vedrà tra le sue fila meno disillusi intenzionati a disertare le urne. Sarà infatti interessante verificare l'intensità dell'astensionismo e cercare di capire se esso coinvolgerà più elettori di sinistra o di destra.

Un'ultima riflessione: la scelta di non occuparmi degli schieramenti minori è dovuta non solo a ragioni di tempo ma anche dalla convinzione che essi in questa tornata elettorale non avranno alcun peso apprezzabile. E in politica le presenze velleitarie equivalgono alle assenze.

venerdì 13 febbraio 2009

I programmi di Soru e Cappellacci su politiche sociali e sanità

Renato Soru dichiara che opererà nella sanità per il miglioramento delle strutture, per dare maggior ruolo alla ricerca, anche attraverso la valorizzazione secondo il merito, delle competenze scientifiche. Il centro sinistra sostiene come punto di forza il fatto che l'investimento regionale sulle politiche sociali è più che raddoppiato, passando dai 280 milioni di euro del 2004, ai 621 milioni di euro del 2008 con interventi riguardanti le politiche per la casa, il contrasto alla povertà, la costruzione di asili nido, la formazione della pubblica amministrazione. Soru si propone anche di dare maggior sostegno alle famiglie non solo proseguendo nell'incremento dei nidi, ma anche con assegni per le famiglie in difficoltà e appoggiando le adozioni e gli affidi. Previste anche delle politiche per favorire l'integrazione dei migranti.
La parola d'ordine di Cappellacci è più servizi alla persona, alle famiglie e sanità. un ruolo cardine dovrebbe averlo l'stituzione di un dipartimento per la famiglia alle dipende funzionali del Presidente della Regione con scopi, di programmazione, coordinamento, indirizzo e al monitoraggio delle strutture a sostegno delle famiglie. Vengono promessi interventi concreti per ciò che concerne la Tutela delle gestanti nei luoghi di lavoro, il miglioramento delle sale parto in tutte le strutture disponibili, lo sviluppo dei servizi di tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, un piano casa che consenta di ridurre del 30% il costo di costruzione degli immobili con la possibilità di erogare contributi a fondo perduto , l'implementazione delle carceri per consentire una migliore qualità della vita ai detenuti.
Per la sanità il centro destra accusa Soru di aver assunto provvedimenti di facciata. Cappellacci intende riformare il sistema sanitario in modo da favorire la competitività interna ed esterna delle strutture e ridurre le liste di attesa dei cittadini attraverso anche la sempificazione e l'informatizzazione dei servizi offerti. Previsto anche l'introduzione nelle scuole di programmi di educazione sanitaria.

giovedì 12 febbraio 2009

I programmi di Soru e Cappellacci sulla politica economica e sul lavoro

I programmi di Soru e Cappellacci sulle politiche del lavoro hanno molti elementi simili: maggiore attenzione agli aiuti a a una fiscalità agevolta per le imprese, rafforzamento delle infrastrutture ( opere viarie, depuratori, sistemi fognari), e in campo agricolo e artigianale valorizzazione della tipicità dei prodotti sardi. Soru pone l'accento sul recupero delle zone industriali depresse attraverso un processo di riconversione produttiva e sulla semplificazione delle procedure burocratiche per le imprese . Cappelacci vuole introdurre un bonus per i disoccupati e sistemi di ammortizzatori sociali che tutelino maggiormente coloro che perdono il lavoro. Evidente la distanza tra i due candidati per ciò che concerne i riflessi economici della gestione del territorio: la salva-coste e la tassa sul lusso che per Soru hanno avuto il merito di introdurre in Sardegna il concetto di "turismo sostenibile" per Cappellacci hanno invece imposto una decisa frenata allo sviluppo turistico dell'Isola

mercoledì 11 febbraio 2009

I programmi di Soru e Cappellacci sulla cultura e l'identità

Radicalmente diverso è l'approccio di Soru e cappellacci suylla cultura. Soru, sottolinea l'esigenza di dare valore alle bellezze e del patrimonio della Sardegna che costituiscono il vero museo a cielo aperto dell'Isola, e propone la creazione di una agenzia regionale che abbia lo scopo di coordinare le varie strutture, di garantire la professionalità del personale che vi opera e di fare opera di promozione nonché l'utilizzo della rete Internet per per diffondere i servizi culturali. Cappellacci contesta a Soru un atteggiamento troppo dirigista: le associazioni culturali che usufruiscono di contributi regionali devono acquisire maggiore autonomia e non essere dei meri bracci operativi della Regione. Viene criticata anche la validità del c.d "Master and Back", il piano che consentiva a giovani sardi esperienze formative all'estero, perché non finalizzato a consentire il rientro dei giovani cervelli nell'Isola. Cappellaci propoen di rinnovare la legge sullo spettacolo in modo da favorire una programmazione triennale degli interventi con il potenziamento del circuiti regionale e che si serva della rete per lo scambio di risorse umane tra le varie associazioni. Entrambi sostengono invece la valorizzazione della lingua sarda come elemento di identità culturale anche attraverso l'erogazioni di contributi e di incentivi

venerdì 6 febbraio 2009

A gennaio crolla l'inflazione in Sardegna

In Sardegna si registra un brusco calo dell'inflazione. A cagliari l'ISTAT ha registrato per gennaio un inflazione attestata all 1,2% rispetto allo stesso periodo del 2008. A dicembre l'inflazione era dell'1,8%. ma il calo risulta clamoroso se lo compara con il dato di agosto in cui il capoluogo sardo risultava essere la città più cara d'Italia con in inflazione al 4,8%

mercoledì 4 febbraio 2009

Berlusconi definisce Soru un fallito. I timori del Cavaliere e gli scheletri nell'armadio di Mister Tiscali

Silvio Berlusconi torna ad attaccare Renato Soru definendolo nel tg Studio Aperto un incantatore di serpenti: è una persona che ha fallito in tutto quello che ha fatto. Ha fallito come imprenditore, come politico e come governatore della Sardegna».
«Come imprenditore - ha detto il premier - ha messo su una azienda che è riuscita ad inanellare 11 anni di perdite continuative, per oltre tre miliardi di passività: incredibile, ma vero».
«come governatore, la Sardegna è arrivata al record di famiglie sotto il livello di povertà e di disoccupati: eppure c'è la sinistra che continua a portarlo sugli scudi e a leggere i giornali di sinistra gli fanno dei monumenti; per non parlare dell'Unità, che è di sua proprietà, che lo incensa quotidianamente e che usa addirittura toni poetici nel presentarlo»
Dietro la violenza di questo attacco si nasconde il timore di Berlusconi che Soru possa diventare un avveersario davvero temibile anche in campo nazionale.
Detto questo la controreplica del candidato del centrosinistra non è del tutto convincente:
«Diversamente da Berlusconi io non sono più un imprenditore e faccio politica a tempo pieno da cinque anni, ovvero mi occupo della gente, dei sardi e dei loro problemi.» Se non è davvero più un imprenditore percchè ha fatto il c.d blind trust e invece non ha provveduto a vendere le sue proprietà? e per quale motivo ha comprato L''Unità? Davvero si vuole credere che l'ha fatto in manier disinteressata?

domenica 1 febbraio 2009

I programmi di Soru e Cappellacci su riforme e autogoverno regionale

Renato Soru nel suo programma propone la razionalizzazione delle spese e una politica volta ad incentivare la capacità della Regione di autogovernarsi. A questo proposito sottolinea come punti di merito della passata legislatura la vertenza sulle entrate e quella sulle servitù militari.
Ugo Cappellacci invece propone di agire per semplificare la legislazione attraverso l'adozione dei testi unici, la riduzione del numero dei consiglieri regionali a 60,di rivedere la legge statutaria per rendere più severe la legge sul conflitto di interessi ( con evidente polemica nei confronti di Soru) e di riorganizzare l'intera strutta dell'amministrazione regionale, rendendo più efficiente la fase direttiva e più produttivo il personale