mercoledì 31 dicembre 2008

Rapporto sulla qualità della vita. Oristano, prima in Sardegna, fa un balzo in avanti. Ma è vera gloria?

Il Sole 24 pubblica alla fine di ogni anno una classifica sulla qualità della vita delle città italiane. Fà scalpore l'exploit di Oristano che con un balzo di ben 53 posizioni si è attestata al 19° posto assoluto su 103 capoluoghi di provincia esaminati, prima tra le città del meridione. Le altre città sarde invece si posizionano nella parte bassa della classifica: Nuoro è al 60° posto, Sassari al 70° e Cagliari fanalino di coda al 73° posto.
Da un esame della classifica si può notare che il motivo dell'impennata di Oristano risiede nella qualità dell'ordine pubblico ( prima assoluta in Italia) mentre negli altri parametri la città mantien valori mediocri (51° posto per quel che concerne Affari e Lavoro e Popolazione, 58° per il tempo libero, 70° posto per quel che concerne il tenore di vita ; 97° posto per i servizi offerti e qualità dell'ambiente). Che Oristano fosse una realtà tranquilla lo si sapeva. La sensazione è che però questo dato finisca per nascondere tutti gli altri problemi che invece da un analisi più approfondita vengono ad emergere anche nell'indagine.

lunedì 29 dicembre 2008

Cappellacci, massone e distruttore dell'ambiente? La verità sulle accuse all'avversario di Soru


Lo sfidante di Soru, Ugo Cappellacci sta conoscendo in queste ore il lato sporco della politica. I suoi detrattori stanno affannosamente scavando nella sua biografia per cercarne i lati più oscuri e compromettenti. Si tratta del classico schema volto a delegittimare l'avversario, a farlo apparire come un mostro che nessuna persona dotate di buon senso e moralità potrebbe scegliere come futuro presidente della Regione.
Le accuse principali rivolte a Cappellacci sono due: anzitutto quella di essere un massone, e in secondo luogo di aver ricoperto la carica di presidente della Sardinia Goold Mining, la società a maggioranza canadese responsabile di aver creato, con le cave d'oro presso Furtei, lo scempio ambientali più grave degli ultimi decenni in Sardegna.
Premetto che non sono un Capellacciano ( dicesi fans di Cappellacci) per il semplice motivo che non ne conosco a sufficienza le gesta politiche. Attendo dunque di giudicarlo alla prova dei fatti per verificarne pregi e difetti. E dunque non mi farò certo condizionare nella mia scelta elettorale da questo tipo di insinuazioni.
Entrando nel merito della prima accusa, se Cappellacci sia o meno massone sono affari suoi. Essere massoni non significa essere delinquenti. A meno di non voler sostenere l'assurda tesi che vuole tutti i massoni, emuli di Licio Gelli, infingardi tessitori di trame segrete ai danni delle istituzioni democratiche.
Quanto alla questione della Sardinia Gold Mining, occorre ricordare che la concessione venne data nel 1996 dalla giunta di centrosinistra allora presieduta da Federico Palomba e che un quotidiano amico come "La Repubblica" definiva pomposamente la nuova miniera L'Eldorado Sardo. L'allora presidente della Sardinia Gold Mining ( dal 1995 al 1999) era Giampiero Pinna, in quota DS. E se è vero che Soru aveva preso atto già da tempo dell'evidente disastro prodotto dall'ecomostro, dal centrosinistra c'è chi continua a rivendicare orgogliosamente la bontà della scelta visto che il presidente della Provincia del Medio Campidano ( un altro mostro stavolta di natura burocratica) , Fulvio Tocco ( PD) criticava pochi giorni fa la decisione di chiudere la miniera. Quanto a Cappellacci , è diventato presidente della Sardinia Gold Mining nel 2001, a disastro ambientale già consumato e vi è rimasto fino all'inizio del 2003 quando ha lasciato l'incarico per occuparsi di Forza Italia. Dunque al massimo si può imputare a Cappellacci di aver imprudentemente accettato una carica che era meglio non assumere, non certo di essere responsabile del disastro ecologico in Marmilla, come vorrebbero sostenere i critici.

Ad ogni modo lo stesso Cappellacci ha rilasciato un breve comunicato ( che riporto per dovere informativo nella sua completezza) dove espone la sua posizione in merito a queste accuse.

"Buongiorno a tutti cari amici, non voglio interferire nella libera discussione in corso, ma devo rilevare ancora una volta l’uso della menzogna e delle falsità.

  1. Ho grande rispetto delle idee e delle scelte altrui e quindi anche di chi ha aderito alla massoneria e che nei principi ispiratori della stessa si riconosce, ma devo precisare che il sottoscritto non è iscritto ne è MAI stato iscritto ad essa.
  2. Sono stato Presidente della Sardinia Gold Mining per circa un anno e mi dimisi dalla suddetta carica nel 2003 denunciando con le mie dimissioni che la compagine sociale non assicurava adeguate garanzie per il ripristino e per la salvaguardia ambientale. Non mi risulta che analoga sensibilità e preoccupazione sia stata manifestata dal presidente Soru in occasione delle visite da lui effettuate presso la miniera e pubblicizzate dalla stampa. "
(fonte foto:ADN Kronos)

domenica 28 dicembre 2008

Ugo Cappellacci è il candidato presidente del centro destra per la regione Sardegna

E' il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci il candidato del centrodestra per le prossime regionali. Cappellacci , commercialista, laureato in economia e commercio a Cagliari e con specializzazione alla Bocconi ha vinto la conocrrenza interna del sindaco di Cagliari Emilio Floris. Sicuramente nella scelta ha influito il gradimento di Berlusconi: il padre del neo candidato, anch'egli commercialista, aveva infatti curato gli interessi del cavaliere agli inizi degli anni 80. Cappellacci ha già una solida esperienza amministrativa sia nella giunta Pili sia come assessore comunale alle finanze a fianco di Floris., ma in veste di tecnico. E ' la prima volta infatti che si candida e questa inesperienza alla tenzone elettorale è indubbiamente il suo lato debole. Anche se non è detto che questo aspetto di "homo novus" che fu a suo tempo la carta vincente di Soru non finisca per giovargli

venerdì 26 dicembre 2008

Passoni: la carta veltroniana per ridare smalto al PD sardo

Le dimissioni di Soru evidenziano anche lo stato di confusione esistente all'interno del PD sardo. Il segretario regionale Francesca Barracciu non ha potuto fare altro che prendere atto di non essere in grado di tenere in piedi la situazione e ha così rassegnato le dimissioni. Veltroni gioca l'ultima carta per cercare di rimettere assieme i cocci e manda nell'isola un commissario, Achille Passoni ( e chi è ????). Ci vorrebbe Mandrake per adempiere all'impresa titanica di ridare credibilità elettorale ( e non solo) in vista della consultazione di febbraio al PD targato quattro mori. Chissà......, magari l'immobilismo del centro destra potrebbe dargli una mano.....

mercoledì 24 dicembre 2008

I lati oscuri delle dimissioni di Renato Soru.


Renato Soru conferma le sue dimissioni da presidente della Regione sarda. ufficialmente per i contrasti interni al PD relativi alla legge urbanistica. Ma qualcosa non torna. Perché nonostante tutto Soru , che all'inizio del mandato aveva annunciato che avrebbe limitato la sua esperienza politica a una legislatura, in realtà si ricandiderà per le elezioni, previste probabilmente a febbraio. Ed ecco apparire all'orizzonte i suoi guai giudiziari: la vicenda Saatchi & Saatch, la vincitrice dell'appalto per la pubblicità della Regione, che stando ai magistrati proprio Soru avrebbe pesantemente influenzato. Si prospetta un rinvio a giudizio. E allora forse meglio anticipare le elezioni per evitare l'irreparabile. Per non parlare delle contraddizioni esistenti tra i suoi provvedimenti salva costa e la decisione di acquistare un terreno in località marina di Arbus dove intenderebbe costruirci un albergo assieme al fratello . Contraddizione apparente: perchè Soru ha fatto la legge, grazie a cui si è abbassato il valore di mercato del terreno che poi lui ha comprato. Non resta che aspettare che qualcun altro completi il lavoro abrogando quella legge e dando via libera ai progetti immobiliari.

sabato 20 dicembre 2008

Il sistema Soru per risolvere il conflitto di interessi

Non chiedetemi se è la soluzione ma Renato Soru pretende di aver risolto il suo conflitto di interessi cedendo l'amministrazione delle sue quote in Tiscali e l'Unità a un fiduciario. Nominato da chi? Da Lui. ecco pronto il blind trust alla sarda Per essere "cieco" il trust pare ci veda benissimo. E Così Renato avrà mano libera per candidarsi alle prossime regionali.

Cagliari, 19 dic. (Apcom) - Via da Tiscali, dall'Unità e da tutte quelle partecipazioni che potevano alimentare il sospetto di conflitto d'interesse. Lo ha annunciato il governatore della Regione Sardegna, Renato Soru. "Fin dai primi giorni del mio mandato - ha spiegato Soru - sono stato fatto oggetto di contestazioni riguardanti il conflitto d'interessi per il mio ruolo di fondatore e azionista di Tiscali prima e dell'Unità poi". La soluzione l'ha fornita la legge statutaria promulgata di recente, dopo una lunga contesa referendaria: "La legge - ha detto il presidente della Regione Sardegna - agli articoli 26 e 27 prevede che la decisione in merito ad eventuali conflitti d'interessi spetti alla Consulta di garanzia, un organismo che però non è stato ancora attivato. Ecco perché ho deciso di rompere gli indugi e comportarmi come se il conflitto esistesse realmente spogliandomi delle mie partecipazioni azionarie in Tiscali e nelle società che gestiscono il quotidiano L'Unità".

Chi amministrerà queste partecipazioni? "Lo strumento previsto dalla legge statutaria - ha precisato Soru - è quello del negozio fiduciario. Ho affidato a Gabriele Racugno, professore di diritto commerciale all'Università di Cagliari, la gestione delle mie quote in Tiscali e nell'Unità. Da oggi potrà disporne senza che da parte mia ci possa essere alcuna interferenza". Gabriele Racugno rileverà anche il fratello del governatore, Emanuele, in una delle società di gestione del quotidiano L'Unità, dove avrà il compito di nominare i componenti del consiglio di amministrazione. "Voglio far politica serenamente - ha commentato Renato Soru - senza prestare il fianco a critiche ed eliminando qualunque dubbio su eventuali conflitti di interessi». Soru ha affidato al professor Racugno anche la sua partecipazione a Shardana, la società sarda che si occupa di ricerca genetica, e che ora sarà messa in vendita, «a chi si impegni a mantenere la ricerca in Sardegna", ha precisato il governatore che ha anche annunciato che nei prossimi giorni dismetterà anche la sua partecipazione in Funtanazza, la colonia di Arbus per il quale il governatore ha ricevuto dalle opposizioni accuse di speculazione edilizia.