lunedì 23 maggio 2011
Con Donadoni come Allegri il solito Cagliari di fine stagione
Il Cagliari chiude la stagione calcistica sulla falsa riga dell'anno scorso: dopo aver ottenuto la salvezza con mesi di anticipo, si rilassa eccessivamente e il bottino finale ne risente con quattro sconfitte nelle ultime cinque partite e soli sei punti nelle ultime dodici gare. Ai mancati risultati di fine stagione ha contribuito anche la ristrettezza del parco attaccanti causata dalla cessione di Matri e dall'infortunio di Nenè. Si è visto solo a tratti il miglior Acquafresca e il giovane Ragatzu mostra vivacità ma è ancora troppo acerbo. Forse Donadoni avrebbe potuto dare sfogo alle motivazioni di chi ha giocato meno come l'uruguagio Cepelini arrivato nel mercato di riparazione ma vistosi pochissimo in campo. Il pubblico non ha mostrato di gradire la mentalità balneare delle ultime esibizioni rossoblù. E con lui il presidente Cellino: dodici mesi fa lo sbrago primaverile costò la panchina ad Allegri, a cui l'esonero ha portato bene, visti i successi poi conseguiti con il Milan. Forse Donadoni non farà la stessa fine, nella consapevolezza che il tecnico ha responsabilità assai limitate. In fondo l'obiettivo è stato raggiunto, e il patrimonio della serie A è saldamente in mano al sodalizio di Viale la Playa. Di questi tempi non è poco.
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