giovedì 13 agosto 2009
I politici sardi contro le gabbie salariali
I politici sardi si mostrano compatti nel respingere la proposta di gabbie salariali tra Nord e Sud del governo Berlusconi. Per il senatore del PDl Mariano Delogu: «Qualunque soluzione si trovi, certo è che non si può immaginare un Italia dove chi lavora di là guadagni più di chi lavora di qua». Duro il deputato del PD Paolo Fadda :«È una provocazione della Lega. Vuole bloccare l'attenzione che il Governo sta rivolgendo verso il Sud» Sulla stessa lunghezza d'onda il comunicato dei consiglieri regionali della Sardegna del gruppo Sinistra e Liberta' Carlo Sechi, Massimo Zedda e Luciano Uras. "In queste ore arriva la conferma. La prossima iniziativa della strategia della divisione di stampo leghista e' quella delle gabbie salariali. Prima rettificata, ora rilanciata, sempre mezzo stampa. Tutto cio' e' indirizzato verso un obiettivo generale, quello della riduzione delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti. Ovvero - affermano Uras, Zedda e Sechi - di coloro che pagano le tasse. Ma rappresenta, anche, l'ennesimo tentativo dell'attuale governo nord-centrico di promuovere una preventiva campagna di giustificazioni per quanto sia buono e giusto trasferire la grande parte delle risorse di tutto il paese al solo nord. Un nord operoso e produttivo, a fronte di un mezzogiorno d'Italia considerato assistito, di cui la Sardegna, nonostante la geografia, e' parte integrante in base ai parametri socio-economici". Infine secondo l'ex presidente della regione e ora leader dell'UDs Mario Floris : "Non si puo' pensare di istituire le gabbie salariali, gia' siamo un paese a due velocita' e questo non va bene"
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