Qualunque sia l'esito della votazione sull'indipendenza della Scozia, i separatisti della Sardegna stanno già cantando vittoria. " il momnento in cui a una nazione avrà l'opportunità di raggiungere l'indipendenza si è ridotto rispetto a quando alla Scozia è stata concessa la possibilità di esprimersi un referendum", ha detto Franciscu Sedda, fondatore del Partito dei Sardi, uno dei molti partiti politici sardi che spingono per una rottura con l'Italia.
Nel 2012, un sondaggio non ufficiale da parte dell'Università di Cagliari ha rilevato che circa il 40% dei 1,5 milioni di abitanti dell'isola avrebbe votato per l'indipendenza da Italia continentale. Lo stesso sondaggio ha anche riscontrato che una grande maggioranza vuole maggiori poteri per il governo locale, oltre allo statuto speciale rispetto alle altre regioni italiane.
Ichnusa Sardegna
Analisi, cronache, riflessioni su un'isola incompiuta
mercoledì 17 settembre 2014
giovedì 4 ottobre 2012
L'Ue conferma gli sconti energia per Portovesme
La commissione europea ha infatti dato il via libera alla proroga fino al 2015 del regime di compensazione tariffario per le imprese che come Alcoa offrono servizi di interrompibilità istantanea.
Una buona notizia per l'impianto di Portovesme che del costo dell'energia fa il suo principale problema per rimanere competitiva sul mercato della produzione dell'alluminio. Una piccola speranza per i lavoratori: con la conferma degli sconti sul costo fornitura di energia si potrebbe nuovamente presentare qualche azienda interessata all'acquisto dopo che Alcoa ha annunciato la chiusura di Portovesme e il ritiro dalle trattativa per rilevare l'impianto da parte degli svizzeri di Glencore.
le conclusioni dell'antitrust dell'Ue si basano " sulla situazione attuale del mercato, e sono quindi valide solo fino alla fine del 2015". Decisivo il fatto che per il nuovo periodo ci sara' un sistema d'aste per 500 MW di capacita' interrompibile sia per la Sardegna che per la Sicilia, a cui potranno partecipare tutte le aziende che consumino almeno 1 Mw
Una buona notizia per l'impianto di Portovesme che del costo dell'energia fa il suo principale problema per rimanere competitiva sul mercato della produzione dell'alluminio. Una piccola speranza per i lavoratori: con la conferma degli sconti sul costo fornitura di energia si potrebbe nuovamente presentare qualche azienda interessata all'acquisto dopo che Alcoa ha annunciato la chiusura di Portovesme e il ritiro dalle trattativa per rilevare l'impianto da parte degli svizzeri di Glencore.
le conclusioni dell'antitrust dell'Ue si basano " sulla situazione attuale del mercato, e sono quindi valide solo fino alla fine del 2015". Decisivo il fatto che per il nuovo periodo ci sara' un sistema d'aste per 500 MW di capacita' interrompibile sia per la Sardegna che per la Sicilia, a cui potranno partecipare tutte le aziende che consumino almeno 1 Mw
martedì 2 ottobre 2012
E' rinnovabile il 20% dell'energia sarda
In Sardegna l'energia prodotta da fonte rinnovabili si attesta tra il 18 e il 20%. E'quanto risulta dalla ricerca condotta dal Dipartimento energia elettrica ed elettronica della facoltà di Ingegneria di Cagliari, presentata in occasione dell'ottava edizione della Conferenza del Mediterraneo su generazione, trasmissione, distribuzione e conversione dell'energia.
Il resto dell'energia è ricavata da centrali termoelettriche. Tra le fonti rinnovabili, al primo posto si colloca l'eolico che fornisce l'8% del totale prodotto, seguono le bioenergie il 5% e gli impianti idroelettrici e fotovoltaici entrambi il 3%.
Il resto dell'energia è ricavata da centrali termoelettriche. Tra le fonti rinnovabili, al primo posto si colloca l'eolico che fornisce l'8% del totale prodotto, seguono le bioenergie il 5% e gli impianti idroelettrici e fotovoltaici entrambi il 3%.
lunedì 1 ottobre 2012
La morte di Emanuele Sanna
E' morto Emanuele Sanna, già importante esponente del Pci, presidente del Consiglio regionale della Sardegna, assessore della Sanita' e parlamentare dei Ds. Dal 2005 al 2010 ha rivestito la carica di sindaco del suo paese, Samugheo (Or). la morter accertata alle 15,30 del 1 ottobre è stata data dal presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Claudia Lombardo, nel corso della seduta statutaria.
Sanna, medico pediatra, aveva 70anni. Qualche giorno fa ha accusato un malore e si e' fatto accompagnare all'ospedale Ss. Trinita' di Cagliari, dove le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate, fino al sopraggiungere del coma per un ictus. E' stato trasferito quindi all'ospedale 'Brotzu', di cui sostenne la creazione da assessore regionale della Sanita' e dove è morto dopo alcuni giorni di ricovero in rianimazione.
Sanna, che in questi anni ricopriva l'incarico di presidente del Cacip, il consorzio industriale dell'area di Cagliari, era stato vicino alla famiglia di Rossella Urru nel momento del rapimento della giovane cooperante sarda, lavorando per la sua liberazione. Al momento del ritorno di Rossella in Sardegna, Sanna era al suo fianco.
Sanna, medico pediatra, aveva 70anni. Qualche giorno fa ha accusato un malore e si e' fatto accompagnare all'ospedale Ss. Trinita' di Cagliari, dove le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate, fino al sopraggiungere del coma per un ictus. E' stato trasferito quindi all'ospedale 'Brotzu', di cui sostenne la creazione da assessore regionale della Sanita' e dove è morto dopo alcuni giorni di ricovero in rianimazione.
Sanna, che in questi anni ricopriva l'incarico di presidente del Cacip, il consorzio industriale dell'area di Cagliari, era stato vicino alla famiglia di Rossella Urru nel momento del rapimento della giovane cooperante sarda, lavorando per la sua liberazione. Al momento del ritorno di Rossella in Sardegna, Sanna era al suo fianco.
martedì 25 settembre 2012
Il Cagliari perde 0-3 con la Roma a tavolino. La vergogna di uno stadio che non c'è.
Il Cagliari calcio si è iscritto al campionato dichiarando di giocare le partite in casa allo stadio Nereo Rocco di Trieste, ma poi ha deciso ( con il placet di lega e federazione) di trasferirsi al campo di Is Arenas a Quartu S. Elena. La Serie A è oramai cominciata è lo stadio quartese resta un cantiere aperto con spogliatoi non funzionanti e spalti provvisori in allestimento. In questa condizione di estrema precarietà il presidente del sodalizio rossoblu ha pensato bene di invitare i supporters a recarsi allo stadio per assistere all'incontro con La Roma, sfidando il divieto del prefetto che aveva dato l'autorizzazione a far disputare l'incontro solo a porte chiuse. Dirette conseguenze di questa mossa suicida il rinvio dell'incontro disposto dal prefetto per mancanza delle minime condizioni di sicurezza e la susseguente attribuzione da parte del giudice sportivo della sconfitta 0-3 a tavolino per il Cagliari, responsabile in quanto società ospitante del mancato svolgimento della gara. Il presidente Cellino non ha saputo far altro che scagliarsi contro il dirigente giallorosso Baldini da lui accusato di approfittare delle disgrazie altrui. Ma in questa vicenda gli unici che cadono in disgrazia sono i pazienti e rassegnati tifosi del Cagliari, messi alla berlina di fronte a tutto il mondo, in una vicenda stadio dai toni grotteschi che si trascina da anni, nell'incapacità d Cellino e degli amministratori locali di trovare una soluzione che consenta al Cagliari di avere una sede di gioco adatta al campionato di serie A.
venerdì 7 settembre 2012
La Crisi economica: la nuova scusa del Consiglio regionale sardo per non cancellare le province
La crisi economica diventa l'alibi per rimandare la cancellazione delle province secondo quando stabilito dal referendum del 6 maggio. La Sardegna da Porto Torres fino al Sulcis affronta il dramma della mancanza di lavoro e prospettive? Ed ecco che il presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale, Paolo Maninchedda coglie la palla al balzo e rinvia la riunione che doveva discutere proprio del riordino delle province. Secondo l'esponente sardista l'argomento non sarebbe una priorità e tutte le energie andrebbero concentrate verso la questione economica. Un'iniziativa che non trova alcuna giustificazione giacchè per il Consiglio regionale, che per inciso non si distingue certo per attivismo, si tratta di prendere nota della volontà espressa dei sardi che proprio Maninchedda in quanto rappresentante del popolo sardo avrebbe il dovere primario di rispettare, evitando ogni ulteriore ostruzionismo che ne ostacoli la piena attuazione.
lunedì 3 settembre 2012
Disoccupazione in Sardegna al 15% nel secondo trimestre 2012
Secondo L'Istat la disoccupazione in Sardegna è salita dal 13% del secondo trimestre del 2011 al 15% del 2012. Nel secondo trimestre, in media, hanno lavorato 606 mila sardi, mentre altri 107 mila erano alle prese con la ricerca di un'occupazione. L'occupazione tiene grazie al lavoro stagionale legato al turismo e agli ammortizzatori sociali che hanno mantenuto al lavoro 20 mila persone. Cresce il lavoro precario: sempre nel secondo trimestre sono 67 mila i nuovi contratti a tempo determinato a fronte 42.500 contratti dello stesso tipo cessati. Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano sono i territori dove si è avuto il maggior calo di contratti a tempo indeterminato.
Carbosulcis e Alcoa: le cause del fallimento di un progetto industriale e l'assenza della politica
Carbosulcis e Alcoa sono aziende-zombie, tenute in vita da contributi a pioggia elargiti da decenni ( quasi 800 milioni di euro per la sola Carbosulcis), che hanno trascinato con se nel baratro l'intero territorio del Sulcis devastato dal punto di vista ambientale e dunque con all'orizzonte ben poche possibilità di riconversione .
L'estrazione e la lavorazione del carbone a Nuraxi Figus è costosa a causa dell'alto contenuto di zolfo; il tallone d'Achille dell'Alcoa di Portovesme è l'elevato costo dell'energia necessaria per la produzione dell'alluminio primario: problemi noti da anni che i lavoratori vivono sulla loro pelle ma che nessuno si è mai dato la briga di affrontare seriamente. Sul banco degli imputati la classe dirigente isolana, incapace di proporre una politica industriale autonoma e alternativa a quella imposta dall'alto dallo Stato centrale. Ora si vorrebbe che sia proprio lo Stato a porre rimedio alle distorsioni create: giusto sul piano del principio, improbabile sul piano pratico almeno fino a quando non saranno i sardi a volersi riprendere il proprio futuro chiamando in causa anzitutto coloro ( politici, imprenditori, sindacati) che hanno la responsabilità di decidere ( o in questo caso non decidere) quale direzione dare allo sviluppo dell'isola.
L'estrazione e la lavorazione del carbone a Nuraxi Figus è costosa a causa dell'alto contenuto di zolfo; il tallone d'Achille dell'Alcoa di Portovesme è l'elevato costo dell'energia necessaria per la produzione dell'alluminio primario: problemi noti da anni che i lavoratori vivono sulla loro pelle ma che nessuno si è mai dato la briga di affrontare seriamente. Sul banco degli imputati la classe dirigente isolana, incapace di proporre una politica industriale autonoma e alternativa a quella imposta dall'alto dallo Stato centrale. Ora si vorrebbe che sia proprio lo Stato a porre rimedio alle distorsioni create: giusto sul piano del principio, improbabile sul piano pratico almeno fino a quando non saranno i sardi a volersi riprendere il proprio futuro chiamando in causa anzitutto coloro ( politici, imprenditori, sindacati) che hanno la responsabilità di decidere ( o in questo caso non decidere) quale direzione dare allo sviluppo dell'isola.
martedì 31 luglio 2012
L'Olimpiade dei sardi: Lodde quinto nella finale dello skeet. Il pugile Cappai eliminato nei sedicesimi dei minimosca
Luigi Agostino Lodde giunge quinto con il punteggio di 143 nella finale olimpica di tiro a volo specialità skeet: per il biologo di Ozieri un ottimo risultato all'esordio nella rassegna a cinque cerchi anche se non manca il rammarico perchè alla fine la medaglia è risultata distante un solo piattello. Lodde non aveva cominciato bene realizzando, complice il maltempo, un 21 su 25 nella prima sessione, ma si riprendeva in progressione fino a conseguire un 50 su 50 nelle ultime due serie di qualificazione per un totale di 120 su 125. Nella sessione della finale a sei, decisivi per Lodde due errori dalla piazzola 4, la più ostica nella specialità skeet, che gli precludevano ogni speranza di podio.
Si è già conclusa l'avventura londinese anche per il pugile cagliaritano Manuel Cappai che nel primo turno dei minimosca è stato nettamente sconfitto 17-7 dal filippino Mark Barriga. Il punteggio testimonia della difficoltà di Cappai, che ha subito anche un conteggio dall'arbitro, nel trovare la misura contro un avversario che ha esibito un buon sinistro e una superiore capacità tattica nonostante con i suoi 19 anni fosse di pari età rispetto all'atleta sardo. Per Cappai comunque resta l'importanza dell'esordio olimpico, un'esperienza che gli sarà utile nel proseguo di una carriera che il suo promettente ancorchè acerbo talento fa presagire buone soddisfazioni.
Si è già conclusa l'avventura londinese anche per il pugile cagliaritano Manuel Cappai che nel primo turno dei minimosca è stato nettamente sconfitto 17-7 dal filippino Mark Barriga. Il punteggio testimonia della difficoltà di Cappai, che ha subito anche un conteggio dall'arbitro, nel trovare la misura contro un avversario che ha esibito un buon sinistro e una superiore capacità tattica nonostante con i suoi 19 anni fosse di pari età rispetto all'atleta sardo. Per Cappai comunque resta l'importanza dell'esordio olimpico, un'esperienza che gli sarà utile nel proseguo di una carriera che il suo promettente ancorchè acerbo talento fa presagire buone soddisfazioni.
giovedì 26 luglio 2012
Due atleti sardi alle Olimpiadi di Londra: Manuel Cappai e Lugi Agostino Lodde
Tra i 290 atleti della spedizione azzurra per le olimpiadi di Londra ci sono anche due sardi: Luigi Agostino Lodde nel tiro a volo e Manuel Cappai nel pugilato. Lodde, classe 1980, ha conquistato la carta olimpica nella prova dello skeet già l'anno scorso grazie alle sue buone prove in coppa del mondo ( terzo posto a Pechino, quarto a Sydney) ma solo nelle ultime settimane ha avuto la conferma della partecipazione dalla federazione: la carta olimpica infatti assicurava il posto alle olimpiadi alla nazione e Lodde ha dovuto superare l' agguerrita concorrenza degli altri tiratori italiani.
Manuel Cappai, che con i suoi 19 anni anni è uno tra gli atleti italiani più giovani, ha invece conquistato il pass olimpico nei minimosca ( categoria peso tra i 46 e i 49 kg) all'ultimo torneo di qualificazione disputatosi lo scorso aprile a Trebisonda in Turchia.
Per entrambi è azzardato pensare di conquistare una medaglia, ma le possibilità di fare una bella figura ci sono: l'ozierese Lodde dovrà vedersela con avversari blasonati e più esperti di lui, tra i quali il compagno di squadra e campione olimpico ad Atlanta 96, Ennio Falco. Per il cagliaritano Cappai è stato già un importante traguardo essere riuscito a strappare la qualificazione olimpica e tutto ciò che verrà dall'esperienza londinese sarà fieno in cascina per quella che a detta dei tenici è una delle maggiori speranze della boxe italiana. Ma ovviamente l'appetito vien mangiando e per entrambi è giusto cullare anche la speranza di un exploit a cinque cerchi.
domenica 22 luglio 2012
Ciclismo: Fabio Aru vince il giro della val d'Aosta e passa professionsita con l'Astana
Il ciclista di Villacidro Fabio Aru vince per il secondo anno consecutivo il giro della Val d'Aosta, una classica del calendario dilettanti. Aru che corre per la società Palazzago è uno dei corridori più promettenti della categoria under 23 e passerà professionista dal 1 agosto con la squadra del Pro Tour Astana, esordendo probabilmente già nella Vuelta di Spagna. Nel palmares da dilettante di Fabio Aru, c'è anche la vittoria nel Toscana- terre di ciclismo, prova italiana della Coppa delle nazioni e un secondo posto al Girobio, una sorta di giro d'Italia per corridori dilettanti.
lunedì 16 luglio 2012
Incendio a san Teodoro: evacuate 800 persone
Domenica di roghi in Sardegna: la situazione più complicata a San Teodoro,in Gallura, dove per l'estendersi di un incendio favorito dal maestrale 8000 ettari sono andati in fumo e circa 800 persone sono state evacuate dalle strutture turistiche. Ustionati dall'esplosione di una cisterna, mentre spegnevano un incendio, il comandante della Protezione civile di Olbia e un volontario; ustionati anche due operai.
Roghi anche nel cagliaritiano, a Decimomannu che hanno lambito anche alcune abitazioni e Flumini di Quartu dove sono andati distrutti una sessantina di ettari
giovedì 28 giugno 2012
Allarme alla Portovesme per un carico radioattivo di Cesio 137
È scattato un'allarme radioattività nello stabilimento della Portovesme srl (gruppo Glencore), in provincia di Carbonia-Iglesias: a causarlo la presenza di
Cesio 137 nei sacchi di fumi di acciaieria arrivati via mare dalla Grecia.
Quuando i sacchi hanno cercato di superare il portale radiometrico che scansiona tutti i carichi di fumi in arrivoalla Portovesme, il sistema ha trillato tre volte. Le successive analisi effettuate dall'Istituto di Fisica dell'Università di Cagliari hanno confermato la contaminazione da Cesio 137.
Per motivi di sicurezza il carico è stato trasferito nella zona riservata e
monitorato costantemente dai tecnici dell'azienda per evitare il rischio di incidenti. A Portovesme sono arrivati anche i carabinieri del Noe di Cagliari e i tecnici dell'Arpas dipartimento Sulcis Iglesiente per fornire un supporto tecnico.
Ora tutto il materiale contaminato dovrà essere rispedito in Grecia con modalità di massima sicurezza che dovranno essere assunte dal prefetto di Cagliari. Anche il personale del cargo è stato evacuato e allontanato dal porto industriale.
martedì 29 maggio 2012
Dopo il referendum si dimette Salvatore Cherchi, presidente della provincia di Carbonia Iglesias
Il presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Salvatore Cherchi ha comunicato le sue dimissioni al presidente del consiglio provinciale a seguito della pubblicazione sul Buras dei decreti del presidente della regione che dichiarano l'esito dei referendum che aborgano le province sarde.
Cherchi aveva già annunciato la sua intenzione di dimettirsi all'indomani del voto referendario. A questo punto se entro venti giorni le dimissioni non verranno ritirate diverranno definitive e si darà inzio alle procedure per il conseguente commissarimamento dell'ente.
Cherchi aveva già annunciato la sua intenzione di dimettirsi all'indomani del voto referendario. A questo punto se entro venti giorni le dimissioni non verranno ritirate diverranno definitive e si darà inzio alle procedure per il conseguente commissarimamento dell'ente.
mercoledì 9 maggio 2012
I sardi dicono si ai referendum anti-casta: niente più province e cda di enti regionali.
Una buona e una cattiva notizia dai referendum anticasta. L'aspetto positivo è che con il superamento del quorum e il massiccio Si ( con punte del 97%) a favore dell'abrogazione di province , cda di enti regionali e della riduzione di numero e stipendi dei consiglieri regionali, i sardi hanno dato danno un esempio a tutta Italia sulla possobilità di ridurre i costi della politica e della pubblica amministrazione. Tuttavia la soddisfazione è mitigata dal constatare che solo il 35,5% ( il quorum era del 33%) degli elettori sono andati a votare: ciò significa che coloro che si sono mobilitati per il cambiamento restano una minoranza.
Osserva Sergio Rizzo sul Corriere che le nuove province erano un istituto difficilmente difendibile: la più grande Olbia-Tempio ha 157 mila abitanti, La più piccola, Ogliastra, non arriva a 58 mila. Ciascuna di esse ha due capoluoghi di provincia ( Lanusei in Ogliastra arriva a malapena a 5000 abitanti). Le loro spese superano il centinaio di milioni di euro totali ( secondo i rispettivi bilanci di previsione: Medio capidano 23 milioni; Carbonia-iglesias 23 milioni; Ogliastra 17 milioni; olbia-tempio 58 milioni) e nel frattempo anche la vecchia provincia di Cagliari ha incrementato i propri costi: 172 milioni dai 133 del 2005.
Ma non c'erano solo i referendum tagliaspese: i sardi si sono pronunciati a favore anche di alcuni i punti "programmatici come l'obbligo di primarie per la scelta dei candidati a presidente di Regione e l'elezione di un assemblea costituente per un nuovo Statuto che possono aprire importanti spazi alla partecipazione democratica e favorire un rapporto più diretto e trasparente del cittadino con le isitutuzioni rappresentative.
Osserva Sergio Rizzo sul Corriere che le nuove province erano un istituto difficilmente difendibile: la più grande Olbia-Tempio ha 157 mila abitanti, La più piccola, Ogliastra, non arriva a 58 mila. Ciascuna di esse ha due capoluoghi di provincia ( Lanusei in Ogliastra arriva a malapena a 5000 abitanti). Le loro spese superano il centinaio di milioni di euro totali ( secondo i rispettivi bilanci di previsione: Medio capidano 23 milioni; Carbonia-iglesias 23 milioni; Ogliastra 17 milioni; olbia-tempio 58 milioni) e nel frattempo anche la vecchia provincia di Cagliari ha incrementato i propri costi: 172 milioni dai 133 del 2005.
Ma non c'erano solo i referendum tagliaspese: i sardi si sono pronunciati a favore anche di alcuni i punti "programmatici come l'obbligo di primarie per la scelta dei candidati a presidente di Regione e l'elezione di un assemblea costituente per un nuovo Statuto che possono aprire importanti spazi alla partecipazione democratica e favorire un rapporto più diretto e trasparente del cittadino con le isitutuzioni rappresentative.
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