sabato 31 gennaio 2009
Soru e la Russa litigano sulle servitù militari in Sardegna
Renato Soru ai ferri corti con il ministro della difesa La Russa sulle servitù militari. L'ex presidente della Giunta ha lamentato come la Sardegna sia ancora la regione più militarizzata d'Italia: 24 mila ettari di territorio "militarizzati" sui 40 mila complessivi in Italia. Un quadro contestato radicalmente da La Russa che, pur facendo l'elogio del legame esistente tra l'isola e le forze armate, mette in evidenza come le servitù militari sono state ridotte in Sardegna" più che in altre parti in Italia. L'Isola non è più la prima, bensì la seconda regione dopo il Friuli per territorio impegnato, ed è addirittura la sesta nel rapporto tra abitanti e territorio". Difficile stabilire chi abbia torto o ragione in questa disputa: occorre partire dal presupposto che si tratta di due istanze portate naturalmente a scontarsi. Per un verso la richiesta dell'Isola di poter disporre liberamente del proprio territorio che deve accordarsi con le esigenze dello Stato di assicurare adeguato spazio alle esigenze della Difesa.
Può essere utile a titolo informativo ricordare un intervento del 2007 dell'allora ministro della difesa Parisi che riferendo nel 2007 alla commisione difesda della camera in relazione all'indagiine conoscitiva sulle sservitù militari faceva questo resoconto: è stato previsto per la Sardegna "il rilascio di 77 beni - con una più significativa riduzione nelle aree che ci sono state segnalate come critiche, in quanto la presenza del demanio militare avrebbe potuto incominciare a costituire ostacolo ai progetti di sviluppo del territorio. Per fare un esempio, alla fine del processo, con il rilascio di 34 beni, a Cagliari la presenza militare sarà ridotta del 40 per cento. A La Maddalena, con le azioni fin qui effettuate - ossia, il rilascio di 17 beni - si passerà ad una riduzione del 36 per cento. Con l'annunciato rilascio della zona USA e con altre ulteriori dismissioni allo studio si potrà arrivare a una riduzione di oltre il 50 per cento della presenza militare, così come configurata."
Appena avrò altro materiale utile ritornerò sulla questione delle servitù militari
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