mercoledì 16 settembre 2009
Carceri sarde vicine al collasso: Protesta sindacale degli agenti di polizia penitenziaria
Carceri sarde sempre più a rischio collasso. Celle più affollate del 28% rispetto a quanto gli istituiti penitenziari potrebbero contenere. Si vogliono far aumentare i posti letto, mentre si accorcia il numero degli agenti: 126 in meno in organico e a questi si stanno per aggiungere i 140 poliziotti che andranno in pensione entro la fine dell'anno. Tagli che significano minori ferie, turni ancora più massacranti e una condizione lavorativa generale sempre più stressante. E' quanto denunciano le forze dell'ordine rappresentate da UIL-Polizia penitenziaria che stamattina hanno organizzato una manifestazione davanti al carcere di Buoncamino. la situazione più drammatica a Macomer a causa della presenza di numerosi detenuti di religione islamica che rende ancor più problematica la convivenza dietro le sbarre. Situazione difficile anche a Cagliari. A Buoncamimo manca 1/4 degli organici necessari e il direttore dell'istituto Gianfranco Pala parla di protesta sindacale motivata. la protesta degli agenti penitenziari si sposta a Roma per una manifestazione nazionale il 22 settembre.
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4 commenti:
SIA I DIRITTI INALIENABILI E FONDAMENTALI PER LA UMANA CONVIVENZA, SIA AMPIA PARTE DEI DIRITTI SANCITI DA UNA COSTITUZIONE LUNGA E COMPLETA COME QUELLA ITALIANA AD OGGI VENGONO SMARRITI O POSTI SU UN PIANO DI SCARSA IMPORTANZA OPINIONISTICA E FONDAMENTALMENTE ESECUTIVA...LE CONDIZIONI CARCERARIE DEI DETENUTI E DEGLI STESSI AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA SONO INACCETTABILI ED INQUALIFICABILI ... E' GIUSTO CHE AD OGNI CRIMINE CORRISPONDA IL PESO DI UNA PENA MA E' ALTRETTANTO GIUSTO CHE DEBBANO ESSERE PRESENTATE, SIA AL DETENUTO SIA ALL'AGENTE CHE TENTA DI MANTENERE L'ORDINE ALL'INTERNO DI UN CARCERE CON PROFESSIONALITA' E FORMAZIONE DOVUTA, DELLE CONDIZIONI DI ASSOLUTO RISPETTO E SICUREZZA.VIVERE NEL CAOS AGGRAVA LE CONDIZIONI PSICOFISICHE DEL DETENUTO CHE VIVE IN QUELL'AMBIENTE PER CREARSI UN FUTURO DA UOMO RISPETTOSO NEI CONFRONTI DELL'INTERA SOCIETA',E,AL CONTEMPO SI VA A CREARE UN SOVRACCARICAMENTO SUGLI AGENTI CHE PRESIEDONO IL CARCERE IN QUESTIONE METTENDONE A REPENTAGLIO LA LORO STESSA DIGNITA' E SERIETA' COSTRUITA NEL CORSO DELLA LORO CARRIERA.LA BONIFICA DELLE VECCHIE STRUTTURE,LA CREAZIONE DI NUOVE ED IL RECLUTAMENTO DI NUOVE UNITA' POTREBBERO ESSERE ALCUNE DELLE PIU' INTUITIVE SOLUZIONI.
Purtroppo il nostro governo, è il governo delle contraddizioni, e l'episodio del sovraffollamento delle careceri ne è il simbolo.
Non è possibile concepire un aumento di 18.ooo posti letto, senza accompagnare questo incremento, con un altrettanto incremento del personale destinato alla vigilanza ed assistenza dei detenuti.
Va ovviamente ricordato come le mansioni a cui sono adibiti tali vigilanti, richiedono un impegno psico-fisico non indifferente che non va assolutamente sottovalutato.
E' si giusto e doveroso creare nuovi posti letto, in virtù anche dell'aumento di fattispecie di reato realizzate dal governo; ma a ciò deve seguire un aumento di risorse economiche per le carceri carceri, destinato all'assunzione di nuovo personale, in modo di garantire l'efficienza degli istituti penitenziari.
Non dimentichiamoci che i detenuti devono avere una dignità e che chi lavora nelle carceri deve svolgere in proprio lavoro in modo quanto più "sicuro" possibile con tutti i mezzi e le risorse che servono. Risulta un controsenso assurdo mettere a disposizione migliaia di posti letto e poi dimezzare il personale!
Certo è vero che di questo argomento la politica tutta (l'UDC nè è l'eccezione) poco ne parla...beh ma come si sa in Italia si aspetta sempre che accada qualcosa di veramente grave e serio prima di arrivare a prendere provvedimenti.
Un delinquente diventa un detenuto, ma un detenuto resta un essere umano. Ha il pieno diritto di espiare la sua pena con la dignità che gli è dovuto.
L'annoso problema delle carceri è ormai un tam tam che ogni tanto si ripresenta. Da militante dell'Udc e da cattolico ho accolto con favore l'indulto del 2006, ma sempre da militante e da cattolico dico che forse andava meglio programmato. Voglio dire che bisogna evitare che chi esca dalle carceri dopo aver saldato il proprio debito con la giustizia deve essere aiutato a non ricadere nel baratro della criminalità. Dobbiamo pensare a programmi di reintegrazione sociale e visto che le carceri scoppiano finiamo quelle che sono in costruzione che sono molto e ridiamo dignità agli UOMINI che stanno cercando di rimettersi al pari con la società civile.
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