martedì 2 giugno 2009

Gli emigrati sardi chiedono la continuità territoriale

La Fasi, la federazione delle associazioni sarde in Italia chiede l'estensione dei benefici della continuità territoriale anche agli emigrati. Un esclusione dalle tariffe agevole aeree, decisa dalla Comunità europea e vissuta come discriminatoria. Nella nota diffusa la Fasi sottolinea anche che "crescono le proteste per i costi insostenibili dei trasporti marittimi, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, il periodo in cui cadono le ferie della maggior parte dei lavoratori». Infine la Fasi si chiede: «Come fa una famiglia, che è legata affettivamente alla sua terra d'origine, a sostenere una spesa di 1.000 - 1.200 euro solo per il trasporto marittimo?»

1 commento:

Unknown ha detto...

E' incredibile che un sardo nativo in SArdegna ma residente in un'altra parte della penisola per ovvi motivi di lavoro, si ritrovi a pagare un biglietto aereo per tornare a casa dai suoi con lo stesso prezzo di un volo di andata per NYC.
E' inaccettabile che i nativi non siano considerati comunque sardi. Ho chiesto una prenotazione per tornare a casa dai miei per almeno tre giorni ma mi è stato risposto che non c'era posto, che i posti sono conservati solo per i residenti e che li mio biglietto sarebbe costato alla fine intorno ai 400 euro.
Stiamo scherzando? Chi ha la residenza in SArdegna solo solo "accudidos" che vogliono avere sgravi fiscali per acquisti case in SArdegna. Che faccessero questi controlli su queste persone e non su persone che vogliono tornare a casa ma non possono permetterselo perchè la vita è cara ed il biglietto pure.
FACCIAMO QUALCOSA PER LA CONTINUITA' TERRITORIALE.