Renato Soru rilancia il suo impegno politico. Dopo un mese di silenzio a seguito della sconfitta elettorale chiama a raccolta i suoi fedeli per la nascita della nuova associazione Sardegna Democratica, "attraverso la quale organizzare i nostri incontri, la discussione, il lavoro di approfondimento delle nostre proposte, la vigilanza attiva e il controllo democratico dell’attività di governo della destra." L'obiettivo è quello della conquista del Partito Democratico sardo e Soru ancora una volta mira a proporsi come sostenitore più credibile per "le istanze della Sardegna, prima fra tutte la difesa del suo irripetibile ambiente, da noi tutelato perché unica ricchezza di cui disponiamo per costruire opportunità di lavoro e di benessere".
L'ex presidente della Regione riparte dal passato dunque: da quel programma che è stato inequivocabilmente rifiutato dall'elettorato sardo. Dando appuntamento ai suoi sostenitori nella natia Sanluri Renato Soru sembra voler giocare la carta della fede in un progetto piuttosto che sulla ragionevole possibilità di realizzarlo. Per capire se le sue strategie avranno possibilità di successo consentendogli di rimanere a galla politicamente sara determinante sciogliere gli interrogativi sul consenso di cui dispone e sul mantenimento delle protezioni nel partito a livello nazionale che gli avevano consentito di ridurre al silenzio le opposizioni interne. Ben difficilmente queste ultime però saranno disposte a subire come in passato.
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